- Il Sistema di Convinzioni

Le convinzioni sono il nostro modo di mettere in relazione, di collegare i diversi aspetti della realtà, attribuendo loro un significato.

Facciamo un esempio: sei io sono convinto che il matrimonio sia un ingrediente fondamentale per avere una vita felice, questo presuppone che:

• io abbia una qualche esperienza, diretta o indiretta, del matrimonio;

• io abbia una qualche esperienza, diretta o indiretta, della felicità;

• tra queste due esperienze io stabilisco un nesso di causa-effetto.

Stabilendo dei collegamenti tra le varie esperienze, costruiamo la nostra “mappa” della realtà, sulla quale ci basiamo per orientarci e per prendere le nostre decisioni. La materia prima di questa “costruzione” è la nostra esperienza, presente e passata. Fanno parte della nostra esperienza, oltre alla nostre esperienze dirette, anche avvenimenti accaduti ad altre persone, di cui abbiamo sentito parlare, ed esperienze non accadute realmente, ma soltanto immaginate.

Se vi sembra strano che esperienze solo immaginate possano costituire la base per costruire i modelli che ci servono ad orientarci nel mondo, basta che rileggiate “i Promessi Sposi” nella parte in cui viene descritta la peste a Milano. In quelle pagine Alessandro Manzoni, sulla base di varie documentazioni storiche, racconta come la peste fosse ritenuta il frutto dell’attività criminosa degli “untori”, che l’avrebbero diffusa spargendo per la città una certa, fantomatica sostanza. Nella “Storia della colonna infame” vengono riportati gli atti di un importante processo ad una banda di “untori”, e se ne descrivono con abbondanza di particolari le attività, gli strumenti, gli scopi… Col senno di poi, possiamo dire che tutto ciò che si credeva di sapere sugli untori era stato solamente immaginato, ma molte persone lo hanno creduto vero, e sulla base di questa conoscenza sono state compiute scelte e preso decisioni. Oppure pensiamo all’effetto che fa, ad un partner geloso, il fantasticare attorno al proprio tradimento: anche in questo caso, è indubbio che esperienze immaginate possano avere lo stesso peso (o anche superiore, a volte) rispetto a esperienze realmente vissute.


“Infatti le persone non reagiscono emotivamente ai fatti, né alla descrizione dei fatti; le persone reagiscono emotivamente ai significati che i fatti hanno per loro. Le emozioni non sono quindi una funzione della realtà, ma sono una funzione delle credenze delle persone a proposito del senso da attribuire alla realtà”.

(R. Bandler, Magia in azione).

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